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#3 Avanzare cibo / scheda riassuntiva

Un paio di riscontri da chi ha provato la prima regola sono già arrivati, e la cosa mi riempie di gioia. Approfitto dunque di questa mattina di ferie forzate per aggiornare con la terza regola il piccolo compendio del blog.

Ecco la terza, apparentemente bizzarra, regola: Avanzare [cibo]

Nota: cominciare a seguire questa regola solo dopo che si sono utilizzate le precedenti per almeno qualche giorno ciascuna, meglio una settimana, perchè i concetti si applicano meglio se si seguono le regole man mano che le precedenti sono state assimilate un po'.


Come fare /

1 • Per avanzare s'intende esattamente avanzare del cibo durante il pasto. Qualsiasi sia la porzione che si è soliti versare, dopo averla mangiata molto lentamente bisogna lasciarne almeno una parte nel piatto.
2 • Non è importante che se ne lasci mezza porzione o un solo funghetto residuo di una lasagna intera. L'importante è principalmente il gesto dell'avanzare del cibo, perchè significa distaccarsi da uno dei concetti che ci inseguono dall'infanzia: che si debba ad ogni costo finire quello che si ha sul piatto.

Benefici /

3 • Nel corpo: l'avanzare cibo si accompagna alla regola del rallentare. Significa fondamentalmente ascoltare il proprio corpo, che dopo aver mangiato a sazietà ci dirà che è a posto e che non è necessario ingerire altro. Questo, soprattutto all'inizio di questo percorso, potrebbe significare non riuscire a terminare le porzioni che si era soliti mangiare. Imparare ad avanzare ci consentirà di dare ascolto al segnale di sazietà e non terminare necessariamente la portata, se non si ha più fame.
4 • Nella mente: lasciare qualcosa ci serve per superare il concetto per il quale bisogna sempre ripulire il piatto. Terminare la porzione quando non si ha fame è un modo assai sciocco di ingerire più calorie del necessario, che non porta nessun beneficio e non soddisfa nemmeno una reale voglia. Il pasto non terminato è un segno tangibile della riaffermazione del nostro potere sul cibo.
5 • Nello spirito: diciamo pure che fa gongolare. Non importa se si ha mangiato in abbondanza o meno: nel momento stesso in cui si lascia qualcosa nel piatto ci si riempie di soddisfazione, al contrario di quando lustriamo il piatto fino l'ultima goccia di sughetto, cosa che lascia spesso una sensazione di sconfitta, quasi che a mangiare tutto il mangiabile ci fossimo lasciati andare troppo. Questo porterebbe sensi di colpa e accuse di scarsa volontà, che sono i primi passi per tornare succubi del cibo. Anche un solo fagiolino nel piatto ci conferma invece che seppur piccola, abbiamo vinto una battaglia.

Piccoli consigli personali /

6 • Avanzare cibo non significa buttarlo via, sia chiaro. Non è una gara di sprechi. La maggior parte del cibo può essere tranquillamente riposta in frigo e consumata in un secondo momento. A me è capitato addirittura di dare due morsi a un ghiacciolo e rendermi conto che non ne avevo voglia davvero, per cui morsicato com'era l'ho messo in un bicchierino in congelatore per mangiarlo il pomeriggio seguente. Oppure si può dividere con qualcuno. Nel peggiore dei casi se avete un cane, o un gatto, questi sarà ben felice di ricevere quello che voi non volete più come ingrediente speciale nella sua prossima cena!

7 • Nella maggior parte dei casi, soprattutto quando si cena fuori, capiterà di ritrovarsi porzioni più grandi di quanto non si abbia voglia di mangiare. Il fatto di star pagando spesso ci impone in qualche modo di mangiare tutto, ed è sbagliato. Per questo in genere uscire a mangiare fa ingrassare più che mangiare a casa, per una sorta di obbligo morale che ci spinge a non sprecare il denaro.
In questo caso fa comodo avere amici golosi a cui lasciar terminare quello che non ci va più. Ad esempio io ho scoperto che la pizza settimanale ormai non la riesco più a finire, che mezza o tre quarti mi sono più che sufficienti. E' bastato trovare qualcuno che la pensasse allo stesso modo e da quel giorno ne prendiamo sempre una in due, oppure è anche capitato che mi portassi a casa la metà non finita. Magari quest'ultima soluzione potreste trovarla imbarazzante, e allora in quel caso, se proprio nessuno ha più fame, è preferibile lasciare quello che non ci va più sul piatto.



8 • Soprattutto le prime volte, servitevi le solite porzioni. Sarà molto più facile, mangiando piano, vedere fin dove arrivate a saziarvi e vi renderete conto di quale percentuale prima mangiaste in eccesso. Se vi fate piatti più piccoli, come foste a dieta, probabilmente finirete tutto e magari vi resterà pure un languorino, facendovi sentire la privazione di qualcosa. Arrivare fino a dove è il corpo a decidere di fermarsi è molto più salutare e tranquillo come procedimento, anche perchè accorgersi di quanto si avanza fa sentire veramente bene, e ci si rende conto meglio della differenza tra le abbuffate di prima e il riprendere in mano la situazione.
9 • Dopo i primi tempi, almeno io, ho cominciato ad essere meno severa sul fatto di avanzare per forza. Una volta abituata all'idea di poter avanzare è diventato meno necessario forzarmi a farlo.
Come è successo a me probabilmente si avrà un'idea più chiara di quali siano le porzioni che riusciamo a mangiare, e di conseguenza le faremo più piccole, adeguate a quello che sentiamo. Analogamente quando si mangerà fuori, per evitare di avanzare, se già sappiamo qual è circa la nostra capienza, onde evitare di lasciare cibo si potrà preventivamente chiedere porzioni leggermente più piccole o chiedere ad altri di smezzare qualcosa.

10 • Spesso mi son sentita dire Mangia tutto che devi crescere, Fai onore alla cuoca e finisci per non offenderla, Non possiamo lasciare lì quella porzione (come se nella pentola si sentisse sola) e regina fra tutte Non lasciare nulla nel piatto che ci sono bambini che muoiono di fame.
Che si finisca o meno la nostra porzione purtroppo i poveri continueranno ad avere fame, e ingozzarci oltre misura non aiuterà ne' loro ne' noi, è solo un'abitudine insensata che ci hanno inculcata da piccoli. Questa come molte delle altre sentenze, spesso proferite dalle nostre nonne, sono il retaggio di tempi più bui in cui c'era scarsità di cibo e mangiare era un lusso del quale non era bene privarsi. Oggi semplicemente sono superflue se non deleterie. Nessuno si offenderà se non finiamo una pietanza perchè non abbiamo appetito, perchè basterà dire che era deliziosa ma troppo abbondante, e nessuna porzione si lagnerà se la lasciate in frigo una mezza giornata di più.

Il consiglio non è quindi quello di buttare o sprecare ma imparare a gestire in maniera più intelligente ciò che si ha a disposizione.

Un concetto in particolare mi ha colpita riguardo questo argomento.
Spesso mangiamo oltre misura per non dover buttare il cibo nella pattumiera. Quindi mettiamo quello stesso cibo in bocca, anche se non ne abbiamo bisogno o non ne abbiamo voglia. In pratica ci trattiamo come se noi stessi fossimo la pattumiera.
E' una cosa che mi ha fatto riflettere, e in effetti trovo veritiera. Se ci si vuole bene e ci si rispetta, l'ultima delle cose che si dovrebbe fare è quella di rovinare questo nostro corpo. Quindi peace e tanto love,

Moon [-7,8]

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